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Lotta all'evasione

 L’Unità di informazione finanziaria con la comunicazione del 23.04.2012 è intervenuta nella lotta all’evasione con nuovi indici di anomalia per il contrasto delle frodi fiscali internazionali e delle frodi nelle fatturazioni. Il contenuto dei nuovi indici si rivolge anche ai professionisti, già destinatari di indicatori ad hoc emanati dal Ministero della Giustizia. I settori ritenuti più a rischio sono l'attività di pulizia e manutenzione; l'attività di consulenza e pubblicitaria; il movimento terra, l'edile, quello dei materiali preziosi e delle opere d'arte; il commercio all'ingrosso di olio e grano; lo scambio di servizi e diritti negoziati su piattaforme informatiche; il commercio di autoveicoli. Secondo l’Uif, l’evasione fiscale costituisce in Italia un fenomeno di estrema rilevanza, con dimensioni molto più ampie di quelle di altri Paesi dell’Unione Europea. Accanto a irregolarità ricorrenti e diffuse si rintracciano forme di evasione sofisticate nell’ambito delle quali, tramite complesse triangolazioni o un’artificiosa rappresentazione dei fatti gestionali, ingenti flussi finanziari sono sottratti al Fisco, spesso veicolandoli verso Paesi a regime fiscale privilegiato. Evasione fiscale e riciclaggio sono fenomeni strettamente collegati. Recenti indagini giudiziarie dimostrano come l’evasione rappresenti uno strumento utilizzato per precostituire fondi da reinserire nel circuito economico ovvero per agevolare più articolate condotte criminose. La crescente attenzione internazionale a tale interconnessione è testimoniata anche dal fatto che il GAFI, nell’ambito delle nuove Raccomandazioni approvate lo scorso 16 febbraio, ha espressamente inserito i reati fiscali nel novero dei reati presupposti di riciclaggio. L’Uif sostiene che per l’individuazione di operazioni sospette riconducibili a fenomeni di evasione ci si può avvalere degli indicatori di anomalia emanati ai sensi dell’art. 41 del D.Lgs. n. 231 del 2007. In particolare, con riguardo agli intermediari, si richiamano gli indicatori volti a rilevare l’utilizzo irregolare di rapporti bancari intestati a persone fisiche, sui quali transitano operazioni attinenti attività economiche d’impresa ovvero ripetuti girofondi tra conti societari e conti personali; per i professionisti quelli riguardanti la costituzione e amministrazione di imprese, società, trust ed enti analoghi e quelli inerenti operazioni finanziarie e contabili. Per facilitare la valutazione da parte degli intermediari di ulteriori operatività riconducibili a possibili fenomeni di evasione fiscale l’Uif ha fornito degli schemi operativi, redatti in collaborazione con la Guardia di Finanza. Come per tutti gli indicatori emanati dalla Uif, anche in questo caso trattasi di schemi esemplificativi e non esaustivi. Non è necessario che ricorrano contemporaneamente tutti gli indici per inoltrare una segnalazione, così come la mera ricorrenza di uno solo non può di per sé motivare una segnalazione. Per quel che riguarda l'operatività connessa con le frodi fiscali internazionali, gli intermediari e i professionisti dovranno porre particolare attenzione ai soggetti con residenza o sede all'estero e alle società estere controllate, anche indirettamente, da soggetti residenti in Italia o amministrate da organi di gestione composti prevalentemente da soggetti residenti in Italia. Si dovrà stare attenti alle società in stato d'insolvenza che trasferiscono repentinamente la propria sede all'estero e alle società il cui capitale è stato oggetto di ripetuti trasferimenti in breve tempo o è detenuto da non residenti.

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