Dal 14 giugno entreranno in viogre le nuove disposizione in materia di vendite a distanza o fuori dai locali commerciali. Per vendite a distanza si intendono quelle effettuate tramite pc, telefono o catalogo; fuori dai locali commerciali sono quelle al domicilio del consumatore, nelle aree pubbliche o aperte al pubblico.
Per questi contratti il consumatore avrà più tempo per esercitare la facoltà di ripensamento e se si tratta di contratti telefonici il venditore sarà obbligato a far confermare per iscritto l’offerta al consumatore. Il diritto di recesso entro quattrordici giorni contro i dieci di adesso decorreranno dalla stipula del contratto per l’acquisto di servizi o da quella di ricevimento in caso di merci; questo termine sale a un anno e 14 giorni se il consumatore non è stato debitamente informato sul suo diritto.
Il venditore ha l’obbligo di rimborsare le somme ricevute, eventualmente comprensive delle spese di consegna, entro 14 giorni e non oltre 30 giorni da quando è venuto a conoscenza del diritto di recesso effettuato dal consumatore. Tuttavia l’impresa può trattenere tali somme finché non abbia ricevuto i beni in restituzione, o almeno finché il consumatore non abbia dimostrato di averli rispediti.
Nelle offerte commerciali per telefono il consumatore è vincolato al contratto solo dopo aver firmato l’offerta o averla accettata in forma scritta. La semplice comunicazione telefonica non basta.
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